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Storia e pretesa sportiva

La storia della squadra è stata costruita con anni di impegno e con oltre quaranta anni di sacrifici.

L’Osservatorio Aspit ha puntato il suo obiettivo su un documento denigratorio, che si produce in allegato, apparso recentemente  su facebook riguardante la Pallamano Reggio. E’ il caso di ribadire, infatti, che una squadra non è un nome scritto sulla carta ma è la storia del proprio vissuto sportivo. Quella storia  la squadra l’ha costruita con anni di impegno e con oltre quaranta anni di sacrifici ricompensati dal  conseguimento di  entusiastici risultati e la formazione di una miriade di atleti.
E’ bene far capire all’estensore della nota di cui l’Osservatorio si sta occupando, che, non si costruisce la (propria) storia appropriandosi di quella degli “altri”, come si evince dal documento, né denigrando o affermando il falso.
La Pallamano Reggio, prima che vi approdassero certi nuovi "figuri" creava e dispensava entusiasmo, faceva "sport" nella sua accezione più vera. Gli atleti pensavano a divertirsi e la dirigenza a sostenere ogni tipo di spesa (iscrizione ai campionati, abbigliamento, materiale di facile consumo, trasferte, biglietti aerei, rimborso spese auto, assicurazione e spese impianto, rimborsi, biglietto personale tribuna per la Reggina Calcio e quant'altro), allora sì che era una famiglia!!; in famiglia i figli (atleti) si divertivano ed i padri (dirigenti) sostenevano le spese. I dirigenti di oggi parlano di business, di "soddi", non è più lo sport che conta ma il modo di apparire, di sentirsi al centro dell'attenzione.
Tito, quando è stato richiamato alla Pallamano Reggio è corso subito perché "vero" atleta, oggi, in questa nuova società, senza storia, non avrebbe avuto nulla da condividere.
L'estensore del documento nel sostenere questa tesi conosce molto bene i fatti, noti a tutti, e quindi sa di mentire. La nuova società è sorta perché la dirigenza della Pallamano Reggio non ha accondisceso al ricatto del Sig. Barbera, del Sig. D’Arrigo e del Sig. Cuzzola. Costoro erano a conoscenza della grave crisi economica in cui si dibattevano la Società e il mondo sportivo reggino (basta seguire la stampa); molti creditori, tra cui la Federazione chiedevano di esigere i loro crediti, l’avvocato, le spese legali per una vertenza che la Pallamano Reggio, anche e soprattutto nell'interesse dei succitati signori, aveva intrapreso nei confronti del Dirigente allo sport del Comune. Il Sig. Barbera,   in una serata di fine Agosto con " 4 amici al bar" fondava una nuova società ma dimentica di dire che la sera di sabato 29 Agosto si presentava al Presidente della Pallamano Reggio, nella sua casa di Condofuri, dove confermava la sua disponibilità per la nuova stagione ma a condizioni economiche più vantaggiose (quanta passione per la Pallamano! questo è lucrare!). Ci è noto che ha ricevuto un immediato, garbato e giustificato diniego. Si è accomiatato con l'impegno che avrebbe dato una risposta dopo la sentenza del Tar. Il 15 Settembre, all'appuntamento presso la sede del TAR non avendo ancora riscontri certi circa la sentenza, rinviava il suo appuntamento ad altra data. L’incontro avvenne tre giorni dopo al Cedir dove comunicava la sua irrevocabile decisione di lasciare la Pallamano Reggio, dobbiamo commentare, vigliaccamente, giacché nel suo documento dichiara che la Pallamano Amaranto è nata in una serata di Agosto).  Cosa dire del Sig. Cuzzola, ex alunno del Presidente della Pallamano Reggio, al quale sono stati impartiti i primi rudimenti della Pallamano, inculcato i veri valori dello sport ed al quale la dirigenza si è rivolta, nel momento di maggiore bisogno, perché cercasse tra i suoi conoscenti una sponsorizzazione? Lo stesso  si dichiarava disponibile ma a condizione di percepire una percentuale sull'importo  (anche questo è amore per la Pallamano? o è invece un "lucrare"!!!).
La Pallamano Reggio è andata avanti sempre e comunque a costo di sacrifici personali del Presidente ed utilizzando gli esigui contributi degli Enti non sempre puntuali.
Sosteniamo che chi ha un ricordo veramente affettuoso di un amico, in questo caso Tito, dovrebbe avere la dignità di tenerlo fuori da ogni polemica.
Non si riesce a comprendere questa acrimonia  verso una Società per avere compiuto un gesto così nobile nei confronti di un proprio atleta.
La Società ha sentito il bisogno di ricordare un amico, un atleta della Pallamano Reggio (cercato ed incontrato a Bologna il giorno prima che la "lasciasse"), così come era stato fatto lo scorso anno.
Se il Sig. Barbera, estensore del documento, è a conoscenza di fini personali parli con chiarezza. La dignità, la correttezza morale, l’assoluta onestà intellettuale, l’abnegazione spinta fino alle estreme conseguenze sono stati il pane quotidiano dei Dirigenti della Pallamano Reggio, in modo particolare del Presidente, gli elementi della loro granitica esistenza dirigenziale.
Non abbiamo dubbi che qualsiasi manifestazione sportiva partecipata da centinaia di piccoli atleti, realizzata con lealtà e correttezza non può mai essere di basso profilo. A quella manifestazione sono intervenuti i parenti di Tito legati alla Presidenza della Pallamano Reggio da una affettuosa amicizia ed è ignobile asserire che essi hanno partecipato ad una "manifestazione di basso profilo".
Ed è il caso di aggiungere che a tale manifestazione ha partecipato negli anni trascorsi il Sig. Barbera, con la famiglia al seguito ed a spese della tanta vituperata dirigenza della Pallamano Reggio.
La Pallamano Reggio respinge al mittente questa assurda ed infamante accusa chiarendo un concetto. Quando si intende organizzare un "memorial" è assolutamente necessario il consenso dei parenti dell'atleta i quali si assumono l'onere del trofeo o della targa mentre alla società organizzatrice spetta la finalizzazione del trofeo stesso. La targa in questione, donata dal Coni di Reggio Calabria per la promozione in serie A  alla Pallamano Reggio (prima vera squadra reggina di Pallamano promossa in quella serie) è stata consegnata ai genitori di Tito e non riciclata con una motivazione precisa: “A ricordo di Tito Cusenza per la sua disponibilità e proficua collaborazione.” Tito Cusenza, a differenza dei suoi "amici" non aveva potuto gioire per l'agognato successo ma aveva contribuito al raggiungimento di quel risultato, pertanto, la Società si è ben volentieri  privata di quell' ambito e prestigioso riconoscimento.
Anche quest'anno ai genitori non è stato chiesto nulla, alla Pallamano Reggio è bastata la loro amicizia e la squisita cortesia e disponibilità che li contraddistingue. I genitori rimarranno sempre gli unici interlocutori della Pallamano Reggio potendo la stessa contare sulla loro disponibilità. Il trofeo, offerto gentilmente dal Coni di Reggio Cal.  che, la società reggina non finirà mai di ringraziare, è stato assegnato alla squadra che si è maggiormente distinta per il fairplay.
La Pallamano Reggio non ha ritenuto doveroso stendere l’invito ai “FIGURI” ed agli atleti che così vigliaccamente si sono defilati.
Perché si sarebbero dovuti  invitare personaggi che da mesi sputano veleno e denigrano tutto e tutti?
Gli amici veri e non l'estensore del documento hanno il dovere di ricordare l’amico Tito che ha lasciato qualcosa pure a loro.

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