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Baldini e la Dorio con i giovani

Tutor delle giovani speranze dell'atletica azzurra

News del 26/08/2011 Torna all'elenco delle news

Gabriella Dorio, l'oro olimpico dei 1500 a Los Angeles 1984 e oggi Tutor delle giovani speranze dell'atletica azzurra,  racconta: "Questa del raduno è un'esperienza bellissima. Per me è un ritorno a Camerino, ci ero già stata lo scorso anno e conservo un buon ricordo di quei giorni. Questi ragazzi hanno ormai raggiunto un'età e un livello in cui hanno capito che questo sport va preso sul serio. Nel mio ruolo di tutor metto tutto di me: i miei trascorsi di atleta, il mio essere donna di atletica e mamma. Con molti di loro si instaura un'intesa molto profonda e che dura nel tempo. Al di là del fatto tecnico, la componente umana è fondamentale. Per la motivazione, ma anche per la fiducia che deve esserci alla base di qualsiasi rapporto. Ed io sono contenta che questi giovani trovino in me una persona pronta ad ascoltarli e con la quale confidarsi, tra l'altro, della prima cotta o di come vanno le cose a scuola. E' un arricchimento reciproco".

 

Stefano Baldini, campione olimpico della maratona ad Atene 2004, anche lui in veste di Tutor, afferma:"E' bello trovarsi - aggiunge - in un gruppo così coeso e compatto. Aver creato un ambiente tanto positivo è già un importante traguardo. E poi, come dimostrano i risultati ottenuti a livello internazionale dagli under 20 e dagli under 23 che vengono da esperienze collegiali analoghe, questo affiatamento è un grosso valore aggiunto per la squadra. Quando mi trovo con loro ho l'impressione che siano già più maturi rispetto a come potevo essere io alla loro età. Sono ragazzi che a 17 anni hanno già gareggiato in rassegne all'estero, esperienze fondamentali che hanno permesso loro di confrontarsi con il resto del mondo. E solo così si cresce. La nostra presenza deve essere un aiuto e uno stimolo. Quello che dico sempre loro, specie dopo una medaglia o un risultato che conta, è "Bravi, ma rimettiti subito sotto. Gli altri, quelli che hai battuto, non ti aspettano e sono già di nuovo al lavoro per fare meglio". La sensazione generale è che ci sia più di qualcosa che cresce nel nostro movimento giovanile, solo il tempo dirà se potranno diventare grandi campioni a livello assoluto. Intanto, l'orizzonte che li attende è sempre più competitivo e selettivo e l'atletica è diventata sempre più uno sport globale. C'è ormai quasi tutto un pianeta che corre, salta e lancia. I Mondiali stavolta li seguirò da casa ed ovviamente farò il tifo per Ruggero Pertile nella maratona. E' un atleta esperto e che sa dosare bene le sue forze e può puntare ad un buon piazzamento. Per il resto il clima e l'umidità della Corea incideranno parecchio sulle prestazioni di tutti, anche se la gara maschile sarà tutta nel segno dell'Africa"

 

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